Prodotti tipici
Marmellate e confetture
Alla pesca, all’albicocca, alle fragole, oppure alle arance, alle castagne. Quanti tipi di marmellate e confetture ci sono? Tantissimi. Dolci e saporite, da gustare sul pane, da sole o come ripieno di molti dolci. In tema con la stagione autunnale ci sono ad esempio le raviole con ripieno di marmellata di prugne e castagne, una ricetta dell’Appennino Bolognese.
Non tutti sanno che marmellata e confettura non sono la stessa cosa. Con marmellata si intende infatti quella fatta con agrumi a pezzetti, come limone, arancia e mandarino. La confettura invece indica lo stesso prodotto, ma ottenuto utilizzando tutti gli altri tipi di frutta.
Marmalade and Jam
Peach, apricot, strawberry, orange, or chestnut jam. How many types of jams and marmalades are there? Really a lot. Sweet and savory, to taste on bread, on their own or as filling in many desserts. For the autumn season, for example, there are “raviole” with plum and chestnut jam as a filling; this is a typical recipe of the Bolognese Hills.
Anyway, not everybody knows that jam and marmalade are not the same thing. In fact, marmalade is the one made with citrus fruit pieces, such as lemon, orange and tangerine. Preserve, instead, is kind of the same product but it is made with all the other kind of fruit.
Pasta all’uovo
Farina e uova fresche. Sembra straordinario, ma da soli due ingredienti, tra l’altro molto semplici, si riesce a creare una delizia per il palato, un caposaldo della tradizione culinaria emiliana: la pasta all’uovo. Il procedimento per prepararla è molto facile. Basta prendere un po’ di farina, aggiungere un paio di uova e infine impastare il tutto per bene. Quando si ottiene un impasto liscio e compatto, lo si lascia riposare. A questo punto entra in scena il mattarello, che rende la pasta sottilissima, fino a toccare il millimetro di spessore.
Da una ricetta tanto semplice, anche se richiede tempo e attenzione, nascono meraviglie come tagliatelle, tortellini, lasagne e tutti gli altri tipi di pasta. Un prodotto famoso in tutto il mondo.
Il friggione
Un sapore forte, ingredienti semplici e tanto gusto. Un altro piatto tipico della tradizione bolognese è il friggione. Si tratta di un soffritto di cipolle e pomodori con un segreto: la cottura, che deve essere lunga e a fiamma bassa. I protagonisti sono ingredienti semplici, come detto. Il friggione richiede infatti solo due protagonisti principali, ovvero pomodori e cipolle. Un po’ più difficile è la preparazione, più che altro perché richiede tempi lunghi per la cottura.
Come ogni ricetta tipica della tradizione, anche quella del friggione ha un posto negli archivi della Camera di Commercio di Bologna, accanto a tortellini e tagliatelle. La ricetta venne depositata lì nel 2004 dall’Accademia Italiana della Cucina e dalla Delegazione Bologna dei Bentivoglio.
A strong flavor, simple ingredients and a lot of taste; another typical dish of Bologna’s tradition is friggione. It is sautéed onions, tomato and a secret: it has to be cooked for a long time and over low heat. Simple ingredients are the protagonists of this recipe, as said. In fact, for the friggione you need just two principal things: tomato and onions. A bit more difficult is the preparation, because it requires long times cooking.
As for every typical recipe of the tradition, friggione too has a place in the archives of the Chamber of Commerce of Bologna, next to tortellini and tagliatelle. The recipe has been registered in 2004 by the Italian Academy of cuisine and the Bentivoglio’s Bologna delegation.
Il miele
Se pensiamo al miele immediatamente ci vengono in mente fiori e api. In effetti tutto parte da lì, ma quando viene prodotto, il miele diventa un alimento molto usato anche nella cucina emiliana. Si tratta di un cibo ricco di zuccheri, capace di portare all’organismo molta energia senza di contro richiedere una digestione impegnativa. Spesso il miele viene usato come dolcificante. Le sue proprietà dolci le prende infatti dal fruttosio. Le antiche raccomandazioni della nonna ci ricordano che è importante usare il miele soprattutto quando si è raffreddati o si ha mal di gola. Ebbene, non è solo una credenza, ma un giusto consiglio. Questo prodotto, infatti, svolge un’importante azione antibatterica.
Dove si produce il miele? Sia in pianura, dove viene coltivata in particolare l’erba medica, sia nell’Appennino, dove si trovano piante nettarifere, tra cui castagno, rovo, lampone, pruno selvatico e, più in alto, mirtillo ed erica.
Honey
Thinking about honey the first picture appearing in your head may be flowers and bees. Indeed, everything starts with them, but, once that honey has been produced, it comes to be a very used product in the Emilian food heritage. It is a food very high in sugar, able to give lot of energy to the body, without the necessity of a hard digestion. Honey is often used as a sweetener, in fact, it takes its sweet feature from fructose. Among the grandma’s home remedies there is one about cold and sore throat, it says that in these cases it is important to eat honey. Well, it is not just a myth, it is a right advice. In fact, this product has a antimicrobial function.
Where do they produce honey? In plain, where grows the alfalfa plant, in the Hills, where there are nectar plants such as chestnut, blackberry bushes, raspberry, blackthorn, and higher in the hills where we can find blueberry and heather.
Crescentine e tigelle
Con salumi o formaggi, oppure senza nessun accompagnamento. Crescentine e tigelle non possono mancare nell’elenco dei prodotti tipici del territorio. Grandi bontà per una ricetta infinitamente semplice. Bastano acqua, farina, sale, latte, lievito di birra e strutto. E una volta pronte si possono gustare in mille modi.
Se pensiamo alle tigelle ci viene in mente la loro caratteristica forma circolare. Il perché deriva dalla tradizione. Le tigelle infatti erano dei piccoli dischi di argilla, poi miscelata con una speciale terra refrattaria. Dischi usati per cuocere questo cibo, in passato consumato soprattutto dai poveri per via degli ingredienti molto facile da reperire. La preparazione delle tigelle è semplice. Una volta pronto l’impasto, veniva preso un disco d’argilla, sopra a questo veniva messa la pasta preparata. In cima a quest’ultima venivano poi poste delle foglie di castagno essiccate, quindi un altro disco e infine un ultimo impasto.
With cured meats, cheeses or without condiments. Crescentine and tigelle cannot miss in the list of the typical products of the area. Delicacies made with very simple recipes: water, flour, salt, milk, fresh yeast and lard. Once these are done, can be taste in many ways.
As regards tigelle, their typical round form hails from the ancient usage. Indeed, tigelle were some little disks made of clay mixed with a special refractory soil. Disks used to cook this kind of food, that, especially in the past, was consumed by poor people because of its easy to reach ingredients. The preparation is simple: once the pastry was ready it was put on a clay disk, after that, some chestnut dried leaves were put on the top, and then finally another piece of pastry.
Marrone biondo
Tipico dell’Appennino bolognese è il marrone biondo, a cui Sasso Marconi dedica una sagra tutti gli anni a ottobre. Questo tipo di castagna ha un sapore dolce e profumato e, come si può capire dal nome, ha dei riflessi dorati. Il marrone contiene molte sostanze dietetiche e nutritive, tra cui il potassio, presente in alte quantità e particolarmente indicato per chi fa nuoto. Il potassio è positivo anche per alcune funzioni vitali, come il battito cardiaco e il buon funzionamento degli apparati neuromuscolari. Il mese delle castagne è ottobre, con molti eventi che le festeggiano su e giù per l’Appennino. Gli esperti però consigliano di usarli solo dopo due o tre giorni dalla raccolta che si svolge soprattutto in autunno.
Blonde chestnut
Typical of the Bolognese Hills it is the Blonde Chestnut; it is celebrated in Sasso Marconi every year during the month of October. This kind of chestnut is characterized by a sweet and scented flavor, and, as its name suggests, it also has some golden reflexes. This kind of chestnut contains dietetic and nutritional substances, such as potassium, which is present in high quantity; for this reason it is also recommended to swimmers. Furthermore, potassium, is good for some vital functions, such as the heartbeat and the well-functioning of the neuromuscular system. October is the month of chestnuts, in fact, a lot of events celebrate this product around the Hills. By the way, experts suggest to use them only two or three days after the harvest time in Autumn.
Zuccherotti montanari
Dolci, bianchi e semplici da preparare. Per cucinare gli zuccherotti montanari bastano infatti cinque ingredienti principali: uova, farina, olio, zucchero e semi di anice. Caratteristica unica di questi dolci è la forma, un doppio anello sovrapposto che ricorda le fedi scambiate dagli sposi durante il matrimonio. Tanto è vero che più di un secolo fa venivano regalati al posto dei confetti. Oggi, a distanza di moltissimi anni, questi dolci sono ancora molto apprezzati dai bolognesi e dagli emiliani in generale. La tradizione degli zuccherotti montanari comincia nei primi anni del 1900, quando erano prelibatezze legate alle nozze. Poi con il passare del tempo sono diventati anche il dolce da regalare per Cresime e Comunioni.
Si dice che le origini degli zuccherotti montanari siano da attribuire al Comune di Sasso Marconi, dove già nel lontano 1930 un forno affacciato sulla piazza del paese li produceva, insieme a raviole e ciambelle.
White, sweet and easy to prepare. To cook mountain zuccherotti you need just five main ingredients: eggs, flour, oil, sugar and anise seeds. Their shape gives a unique feature to these desserts; a double ring, one on top of the other, that makes us think about wedding rings that spouses exchange at their marriage. Indeed, more than a century ago they were given as a wedding gift instead of sugared almond. Today, after so many years, these desserts are still very appreciated by the bologneses and Emilians in general. Mountain zuccherotti’s tradition date to the first years of 1900, when they were delicacies related to marriage. Then over the years they became the sweets given at confirmations and first communions.
They say that the origins of mountain zuccherotti can be attributed to the municipality of Sasso Marconi, where already in 1930 a bakery overlooking the village square produced them, along with donuts and raviole.
Il re Tartufo e la sua corte
Un re non si separa mai dalla sua corte. Allo stesso modo il tartufo, protagonista della Tartufesta di Sasso Marconi, non abbandona i prodotti tipici del territorio che da sempre lo accompagnano. Nella 26esima edizione dell’evento dedicato al tartufo saranno presenti anche le altre ricchezze del territorio sassese. Innanzitutto il marrone biondo, protagonista tra l’altro di un’altra festa di Sasso Marconi. Qualche giorno prima della Tartufesta, infatti, Pontecchio Marconi ospita la “Sagra del Marrone Biondo dei Colli Bolognesi”.
Un altro pezzo di storia della cucina bolognese è la pasta all’uovo: dai tortellini, alle lasagne, senza dimenticare le tagliatelle. E come dimenticare crescentine e tigelle? Due bontà con una ricetta semplicissima, tanto che le tigelle venivano spesso cucinate nelle case dei contadini, che potevano usare solo ingredienti non troppo costosi. E poi ci sono miele, friggione, olio, conserve e marmellate. Manca il dolce, gli zuccherotti montanari, ad esempio. Si tratta di dolci bianchi a forma di doppio anello, che richiama quella delle fedi scambiate dagli sposi durante il matrimonio, tanto che più di un secolo fa venivano regalati al posto dei confetti. Concludiamo con il vino, anzi i vini, uno bianco e uno rosso. Primi fra tutti il Pignoletto e il Barbera, vini autoctoni dei Colli Bolognesi.
As a king does with his palace, truffle, which “Tartufesta” is dedicated to, always goes with Bologna’s traditional products. In the 26th edition of the event about truffle there are also other culinary delights of the Sassese territory. First of all there is the blonde chestnut: the main actor of the event “Blonde Chestnut of the Bolognese Hills Festival”, which is held in Pontecchio Marconi some days before “Tartufesta”.
Another part of the Bolognese culinary tradition is egg pasta: tortellini, lasagne and tagliatelle. Furthermore, it is impossible to forget to mention crescentine and tigelle: two delicacies made with a very simple recipe. In fact, tigelle were often made in farmers’ families, because they couldn’t use expensive food ingredients. There are also honey, friggione, extra virgin olive oil, preserves and jams. As dessert, there are, for example, the zuccherotti montanari. It is a white dessert with the shape of two rings, which reminds the wedding bands; for this reason they were given as a gift on weddings like sugared almonds are used today. To conclude there are red and white wines: Pignoletto and Barbera, they both are local wine of the Bolognese Hills.